Dopo la notizia dell’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e le milizie di Hamas, nel pomeriggio di oggi, venerdì 17 gennaio, una folla di militanti pro-palestina si è riversata nelle strade di Bologna in protesta contro la pace. I manifestanti, appartenenti all’estrema sinistra, centri sociali e gruppi antisemiti, hanno marciato per il centro del capoluogo emiliano tra fumogeni e slogan aggressivi. Dopo una lunga sosta davanti alla Caserma Cialdini, si sono spostati nel centro storico della città fino a Piazza Maggiore dove hanno continuato fino a tarda sera tra slogan contro lo stato ebraico e di supporto alla popolazione di Gaza. Solo verso le 20:30 la folla si è dispersa, anche grazie al coordinamento delle forze dell’ordine mobilitate per l’occasione. Simili cortei sono avvenuti oggi a Pisa, Roma e Bari e sono previsti nei prossimi giorni in tante altre città italiane come Firenze, Torino e Milano. Per le proteste nel capoluogo lombardo i manifestanti hanno annunciato accampamenti nel centro della città per bloccare le attività commerciali e gli edifici pubblici.
Il cessate il fuoco tra lo stato ebraico e i territori palestinesi è stato raggiunto e annunciato mercoledì 16 dicembre, dopo alcuni giorni di indiscrezioni e notizie anticipate. Secondo quanto dichiarato dal primo ministro del Qatar, che insieme a Stati Uniti ed Egitto ha agito da mediatore per il compromesso, questo accordo costringerebbe i terroristi palestinesi a rilasciare finalmente tutti gli ostaggi prigionieri dal massacro del 7 ottobre 2023, in cambio del ritiro delle Forze di difesa israeliane dalla striscia di Gaza. Il cessate il fuoco accettato da Hamas dovrebbe iniziare domenica 19 gennaio ed è strutturato in tre fasi progressive: mentre avverranno le prime liberazioni di ostaggi nella prima fase verranno sviluppati i dettagli della seconda e così con la terza. Tutto ciò, ovviamente, se entrambe le parti in campo rispetteranno i patti così faticosamente raggiunti.
Nonostante l’accordo per una pace dolorosamente raggiunto dopo un anno e mezzo, numerosi gruppi di estrema sinistra in Italia continuano a proclamare manifestazioni e proteste nelle piazze del paese. Sul sito di uno di questi gruppi, che pubblicizza e coordina i cortei, troviamo scritto che “la tregua non assolve Israele né il governo italiano dalle loro responsabilità”. Insomma, nonostante lo sforzo
internazionale sia riuscito a portare al rilascio degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco, la colpa dei morti a Gaza sarebbe di Giorgia Meloni. “Israele pericolo per il mondo. Palestina libera!” e “unità contro il nemico comune sionista” sono quello che proclamano questi gruppi. Il sospetto è, quindi, che l’obiettivo di questi “attivisti per la pace” non sia tanto la pace quanto la distruzione di Israele e dei suoi abitanti.